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Rifugio Rosetta - 2581 m.

Pale di San Martino Est

(Dolomiti di Primiero e Gosaldo)

 

Il Rifugio Rosetta è situato a 2581 m. nel cuore delle Pale di San Martino, fra il Passo della Rosetta e il Passo di Val di Roda, presso l’orlo occidentale dell’altipiano che si restringe solcato profondamente dalla Valle delle Comelle.

Sopra questa valle la vista si stende fino a molto lontano, sui gruppi delle Tofane, del Cristallo, delle Tre Cime di Lavaredo, del Sorapiss, della Civetta e dell’Antelao.

A Est si estende nudo e desolato nella sua vastità l’Altipiano delle Pale, da dove emerge solo verso Sud la calotta della Pala di San Martino.

 

Il rifugio è dedicato alla memoria di Giovanni Pedrotti, uno dei primi presidenti della SAT di Trento. Eretto nel 1889, distrutto durante le due guerre, fu sempre ricostruito e nel 1952 ha assunto l'aspetto attuale. Nel 1999 ha subito una ristrutturazione che l'ha reso più moderno e funzionale. Dispone di 90 posti letto e locale invernale sempre aperto (posto sul lato Nord al secondo piano), con 12 posti letto e coperte. Periodo di apertura dal 20 giugno al 20 settembre; telefono 0439.63308. Tappa lungo l'Alta Via N. 2, si presta come base per numerose arrampicate e traversate escursionistiche di grande interesse.

 

Accessi

I a) da San Martino di Castrozza con gli impianti. - Nel 1956 è stata inaugurata la seggiovia (ora cabinovia) che da San Martino di Castrozza sale a Col Verde 1965 m. e la funivia che da Colverde porta fin poco sopra il Passo della Rosetta a 2633 m. Da qui il rifugio è facilmente raggiungibile in discesa su buon sentiero in circa 15 minuti.

 

I b) da San Martino di Castrozza per Colverde. - Il tracciato inizialmente segue la pista da sci fino a Colverde, dopodiché si inerpica con numerose serpentine dapprima sotto il Dente del Cimone e quindi supera (presenza di qualche fune metallica)il basamento roccioso sottostante il Passo della Rosetta 2572 m. raggiunto il quale in breve si raggiunge il rifugio (ore 2.45). Sentiero segnalato 701. Difficoltà E+.

 

I c) da Garès per la Val delle Comelle. - Percorso abbastanza faticoso che si svolge in ambiente grandioso e selvaggio. Sentiero segnalato 704. Difficoltà E+.

Da Garès in pochi minuti alla Capanna delle Comelle 1333 m. da dove si inizia a salire e con percorso molto suggestivo si supera l'evidente alta cascata oltre la quale, dopo aver superato un breve tratto attrezzato con funi metalliche, si accede al solitario Pian delle Comelle 1808 m. Il successivo sbarramento roccioso viene oltrepassato con l'ausilio di qualche fune metallica (a destra indicazioni per il Rifugio del Mulàz e Bivacco Brunner) raggiungendo in breve il Pian dei Cantoni 2289 m. e innestandosi così sul sentiero 703 delle Farangole. L'ultimo salto che rimane da salire per raggiungere l'altopiano viene superato sulla sinistra, dapprima lungo un ripido valloncello ghiaioso e quindi per una serie di lastronate (attenzione con la nebbia) che portano alla comoda mulattiera e in breve al Rifugio Rosetta (ore 4).

 

I d) da Garès per la Valbona e le Sponde Alte. - Itinerario poco frequentato che consente di arrivare sull'altopiano attraverso un percorso suggestivo e selvaggio ma panoramicamente molto interessante. Sentiero segnalato 756. Difficoltà. E.

Dalla Capanna delle Comelle 1333 m, si attraversa verso sinistra la spianata del Pian delle Giare, percorrendo quindi il sentiero che porta a Forcelle Cesurette deviando poi a destra (indicazioni) per raggiungere in breve Malga Valbona 1783 m. Sopra si imbocca la Valbona (a destra indicazioni per il Viàz del Bus) e, dopo numerose serpentine, si arriva al Passo Antemarùcol 2334 m. Il tracciato prosegue quindi su una mulattiera e lungo la dorsale delle Sponde Alte porta, dopo aver attraversato le desolate ondulazioni dell'altopiano, fino al Rifugio Rosetta (ore 4).

 

I da) variante dalla Malga Valbona al Pian delle Comelle per il Viàz del Bus. - Il percorso, abbastanza frequentato e attrezzato nei punti più esposti, consente il collegamento tra la Valbona e la Val delle Comelle. Sentiero segnalato 756a. Diff. E+.

Da Malga Valbona 1783 m (v. it prec.; ore 1.15) si sale fino al bivio posto poco prima dell'imbocco della Valbona. Si segue il sentiero verso destra (indicazioni per Viàz del Bus e Pian delle Comelle) che sale inizialmente ripido lungo un dosso boscoso per proseguire poi su pendenze minori verso destra. Il sentiero successivamente imbocca una cengia abbastanza esposta in leggera discesa (funi metalliche) che aggira verso Nord le propaggini rocciose del Colle Alto (caratteristico il passaggio sotto un masso) sfociando nella parte alta di un canalone. Lo si segue in ripida discesa sulla destra (funi metalliche) fino a raggiungere in breve l'ampia spianata del Pian delle Comelle presso il suo inizio, subito dopo l'uscita dell'orrido (ore 1.15; ore 2.30). Seguendo l'itinerario I c si raggiunge il rifugio (ore 2.15; ore 4.45).

 

I e) da Col di Prà per il sentiero Albireo e la Riviera di Manna. - Percorso poco frequentato che si snoda in un ambiente selvaggio e isolato. Attenzione in caso di nebbia nella parte finale. Sentieri segnalati 705,766,707. Difficoltà. EE.

Dal piccolo parcheggio alla fine della strada asfaltata dopo Col di Prà 843 m si segue la stradina sterrata che compie alcuni tornanti (dopo il primo tornante il sentiero 761 che si diparte sulla destra permette di evitarli) e dopo un lungo rettilineo, si arriva all'inizio del sentiero sulla sinistra (indicazioni per Pian del Mièl e Forcella del Mièl). Si risale il bel bosco con numerose serpentine che portano a oltrepassare la diroccata Casera del Piz 1481 m. Si prosegue sempre nel bosco, si oltrepassa il Col dei Faghèr 1658 m. e quindi ci si sposta progressivamente sulla sinistra (a sinistra magnifico e maestoso panorama offerto dal versante Nord della Catena dell'Agnèr). Sempre verso sinistra si supera una cengia leggermente esposta sotto la Cima dei Balcòni (attenzione in caso di terreno bagnato) traversando poi un canalone su rocce un po' friabili oltre il quale si sale per un canale raggiungendo così il Pian del Mièl 1866 m. e l'omonima malga (ore 3). Si prosegue sulla destra (indicazioni) a ridosso delle Pale dei Balcòni, si supera una zona con mughi e si arriva a un ripiano all'inizio della Tromba del Mièl, 2250 m, proprio sotto la parete di quest'ultima caratteristica conformazione rocciosa (ore l; ore 4). Si prosegue sulla sinistra (a destra si stacca la variante I eb e, superati una serie di lastroni e facili saltini rocciosi, si raggiunge l'orlo dell'altopiano da dove, proseguendo un po' a sinistra, si confluisce sul sentiero 707 proveniente dal Passo Canali. Si continua lungo questo sentiero sempre in direzione Ovest, superando le desolate gibbosità dell'altopiano fino a raggiungere il bivio con il sentiero 709 proveniente dal Passo Pradidali Basso e in breve, dapprima in leggera discesa e quindi con un'ultima risalita, si raggiunge il rifugio (ore 2; ore 6).

 

I ea) variante per la Forcella del Mièl. - Percorso più frequentato del precedente anche se meno diretto. Sentieri segnalati 705, 707. Difficoltà. EE.

Dal Pian del Mièl 1866 m. (ore 3 da Col di Prà), si attraversa tutto il pianeggiante ed erboso pascolo procedendo verso sinistra e continuando quindi in salita su terreno sassoso in direzione delle alte pareti strapiombanti del Coston del Mièl. Dopo un tratto fra massi, il sentiero prosegue ripido passando alla base di dette pareti e quindi risale, affrontando anche dei facili saltini rocciosi, tutto il Vallòn del Mièl oltre il quale, sulla sinistra, si raggiunge la Forcella del Mièl 2520 m. dove ci si innesta al sentiero 707 proveniente dal Passo Canali. Si continua sulla destra aggirando il Pizzo del Mièl e raggiungendo poco oltre l'itinerario precedente che porta al rifugio (ore 3.15; ore 6.15).

 

I eb) variante per la Tromba del Mièl. - Percorso poco frequentato che presenta qualche elementare difficoltà alpinistica. Sentiero segnalato 766a. Difficoltà EE con qualche passaggio di I° grado.

Dal Pian del Mièl 1866 m. si segue l'itinerario I e) fino al ripiano all'inizio della Tromba del Mièl 2250 m. (ore 4 da Col di Prà.) Si continua a destra su terreno ripido di rocce e zolle erbose superando il largo canalone fino a raggiungere l'altopiano e il sentiero che, verso destra, porta a Campo Boaro e Forcella Cesurette. Si prosegue a sinistra e, aggirando le varie ondulazioni dell'altopiano, si confluisce nel sentiero 707 un po' più a Ovest dell'itinerario I e lungo il quale si raggiunge il rifugio (ore 2.30; ore 6.30).

 

I f) da Col di Prà per il sentiero del Dottor e il sentiero Remo Furlan. - Percorso molto lungo che prevede anche il superamento della ferrata dell'Orsa. Attenzione nella parte alta in caso di nebbia. Sentiero segnalato. Difficoltà EEA.

Da Col di Prà 843 m, si segue l'itinerario IV b fino a raggiungere l'ultima conca sotto la Forcella dell'Orsa (ore 3.30). Dopo alcune indicazioni riportate su un sasso per Mièl e quando il sentiero 767 devia sulla destra per poi riportarsi a sinistra, lo si abbandona per seguire a destra una ripida traccia (sentiero Remo Furlan) che risale un costone erboso (vecchie e sbiadite segnalazioni). Si prosegue sempre in ripida salita seguendo le segnalazioni (attenzione in caso di nebbia e di terreno bagnato), si passa sotto il versante Nord-Est del Colle Canali e quindi su terreno meno ripido si giunge in vista dell'altopiano. Si continua dapprima in quota e poi in discesa raggiungendo la conca dei Foc di Sotto dove ci si innesta sul sentiero 707 proveniente dal Passo Canali. Si risale un ultimo ripido costone con qualche serpentina e in breve si raggiunge la Forcella del Mièl 2520 m. (ore 1.15; ore 4.45). Lungo l'itinerario I ea si raggiunge il rifugio (ore 2.30; ore 7.15).

 

I g) da San Martino di Castrozza per la Val di Roda e il Col dei Bechi. - Percorso panoramicamente molto interessante, ma poco frequentato in salita a causa del sentiero a debolissima pendenza che forma un numero eccessivo di serpentine rendendolo così comodo ma piuttosto monotono. Tale storico itinerario era conosciuto anche con il nome di sentiero del Barone Von Lesser, che negli anni fra il 1905 e 1914 contribuì in maniera fondamentale alla sua costruzione. Sentiero segnalato 702. Difficoltà. E.

Dalla stazione della cabinovia di Colverde 1500 m si risale il prato retrostante fino alla strada forestale della Val di Roda. La si segue lungamente verso destra (Sud). A un primo bivio si prende a sinistra il tornante della strada (indicazioni) e poco dopo si effettua un altro tornante sulla destra raggiungendo un secondo bivio. Si continua sulla sinistra (indicazioni per il Rifugio Rosetta e il Rifugio Pradidali) risalendo su buon sentiero un bel bosco di abeti e rimanendo alti sopra il solco della Val di Roda. Con una serie di serpentine ci si porta alla base di un ripido canalone ghiaioso chiuso in alto da alti roccioni e da una caratteristica torretta (Torre Ebe; salita la prima volta il l0 ottobre 1910 da G. Vanzetti, Gino Doriguzzi, Ugo Koch con Bortolo Zagonel; Castiglioni, 87). Il sentiero risale il canalone con strette serpentine uscendone in alto attraverso un tunnel, oltrepassa un canalone franoso e riprende a salire fino a giungere allo spiazzo verde del Col dei Bechi 2048 m. (I Bechi sono i maschi dei camosci che qui si trovano numerosi); (ore 1.30). Bella la vista sui Campanili di Val di Roda, Pala di San Martino, Cima Immink e Campanile Pradidali.

Si segue sempre il sentiero che si snoda con molte svolte ai piedi della Pala di San Martino, fino a incrociare il sentiero 715 che collega il Rifugio Rosetta al Rifugio Pradidali (ore 0.45; ore 2.15). Si continua sulla sinistra, si aggira il cocuzzolo erboso del Col delle Fede 2278 m. entrando così (esposto) nella parte superiore della Val di Roda, ripida e rocciosa. Si risale il vallone sul lato destro con un'altra fitta serie di tornanti e si arriva al Passo di Val Roda 2572 m, a poca distanza e alla stessa quota del rifugio al quale si giunge attraverso una piccola conca (ore 0.45; ore 3).

 

Traversate

I h) al Rifugio Pradidali attraverso il Passo di Ball. - Vedi itinerario II h in senso inverso (ore 2.30.)

 

I i) al Rifugio Pradidali per il Passo Pradidali Basso. - Vedi itinerario II i in senso inverso (ore 1.45).

 

I j) al Bivacco Minazio per il Passo Pradidali Basso e il Passo delle Léde. - Parte di una tappa dell'Alta Via N. 2, costituisce una traversata molto panoramica che si svolge per buona parte sull'Altopiano delle Pale. Sentieri segnalati 709, 711. Difficoltà E+.

Dal Rifugio Rosetta 2581 m. si segue l’itinerario precedente fino al Passo Pradidali Basso 2658 m. (ore 0.45). Da questo si prosegue verso Est, si scavalca un dosso roccioso-ghiaioso e quindi con qualche saliscendi, si raggiunge il Passo della Fradusta 2670 m. (tabelle indicatrici). Lasciato a sinistra il sentiero 708 che porta al Passo Canali e al Rifugio Treviso, si seguono le indicazioni per la Fradusta e, dopo aver risalito per breve tratto dei ghiaioni alle pendici della stessa, si devia sulla destra (segnalazioni e ometti) raggiungendo pressoché in quota il Passo delle Léde 2695 m. (ore 0.45; ore 1.30). Al passo ci si collega all'itinerario II c discendendo lungo il quale si raggiunge il Bivacco Minazio 2250 m. (ore 0.45; ore 2.15).

 

I k) al Rifugio Treviso in Val Canali per il Passo Canali. - Vedi itinerario IV e in senso inverso (ore 3.15).